Attualità mercoledì 16 marzo 2022 ore 16:18
Non sarà Grosseto la Capitale della cultura 2024

Pesaro batte le altre 9 finaliste, tra le quali figuravano anche due città toscane. L'annuncio in diretta del ministro Dario Franceschini
ROMA — Sarà Pesaro la Capitale italiana della cultura 2024. Lo ha annunciato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini durante la proclamazione, presenti i sindaci delle città candidate.
Battute le città toscane di Grosseto e Viareggio che erano arrivate in finale tra le 10 città con i migliori progetti presentati.
Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ha commentato a caldo "Anche se la nostra città non ha vinto, siamo comunque immensamente fieri del percorso che ci ha portato fino a qui. Un percorso che ha appassionato e riunito cittadini, amministrazioni, fondazioni, aziende e associazioni di tutto il territorio in un’unione di forze e di intenti davvero portentosa. Voglio fare i complimenti alla vincitrice Pesaro e a tutte le 10 realtà finaliste: è stato un vero piacere condividere con loro questa esperienza e siamo certi che da qui potranno nascere collaborazioni interessanti. Voglio ringraziare di cuore i miei compagni di viaggio in questa avventura, a partire dal mio assessore alla Cultura Luca Agresti, tutta la Giunta, il segretario generale Luca Canessa, Anna Bonelli funzionaria del Settore Cultura, Alessandro Corina direttore artistico della candidatura e Promo PA per la preziosa consulenza. “La sconfitta non è il peggiore dei fallimenti. Il vero fallimento è non averci provato”, diceva lo scrittore George Edward Woodberry. E noi ci abbiamo provato, tutti insieme. Con il cuore. Per questo Grosseto ha comunque vinto".
Pesaro è stata scelta all'unanimità dalla commissione di sette esperti di chiara fama nella gestione dei beni culturali. La prima prescelta fu Mantova, a cui seguirono Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza pandemica. Nel 2022 sarà Procida, mentre nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia.
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