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lunedì 14 ottobre 2024

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

​Il mondo fantastico di Skim

di Riccardo Ferrucci - mercoledì 07 agosto 2024 ore 09:00

Skim
Skim

Skim nasce a Firenze nel 1985 e cresce nella vicina periferia fiorentina, Skim, scopre fin da piccolo la sua passione per l’arte, ammaliato come molti da quel fenomeno artistico chiamato Graffitismo. Si diploma all’ Istituto d’ Arte di Firenze in Grafica Pubblicitaria e Fotografia nel 2006 per poi continuare presso la Scuola Internazionale di Comics, dove si diploma in tecniche di Animazione tradizionale e Moderne nel 2009. Ma seguire il percorso di Skim non è cosa semplice, stiamo parlando infatti di un artista assai eclettico, cresciuto tra scuola d’arte e strada, che al contempo impara ad esprimersi in tutte le tecniche pittoriche. Skim rivela una sensibilità nell’uso di colori vivaci ed accattivanti propria a pochi, così come la sua tecnica, connubio perfetto tra old school e innovazione, che definisce nettamente il suo stile ironico, caustico e poetico. Con i suoi “Puppets” e i suoi “Caos” interpreta le storie e le ambientazioni più disparate: analizza la quotidianità e la traduce in arte, di strada o di studio, sorprendendo lo spettatore per il contrasto tra l’esplosione di colore delle sue opere e il messaggio mai banale che vuole trasmettere con esse. Skim rappresenta un’arte diversa, attraente e piacevole da osservare, e con il suo motto “In Color We Trust” si sta facendo largo con mostre e performance in contesti nazionali ed internazionali. E soprattutto porta avanti il suo progetto di colorare i grigi muri delle scuole e insegnare ai ragazzi l ‘arte del graffito, lasciando ovunque il suo segno. Ad oggi sono più di 15 scuole in Italia che hanno chiesto il suo intervento. Collabora con Associazioni di Ragazzi Disabili e Scuole dove insegna l 'arte del graffito, oltre ai graffiti a New York, presso 5PTZ nel Queens, Street Player jam a Ippodromo San Siro di Milano ed all'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

A Pontedera abbiamo visto una grande vespa da te realizzata in occasione del Vespa World Days. Come nata questa idea?

Un progetto, nato da un’idea dell’architetto Alberto Bartalini, che ha chiamato quattro artisti a realizzare opere dedicata alla vespa e una grande opera gigante di quattro metri dedicata alla vespa con il materiale in polistirolo. Un modo originale di collegare l’arte al magico mondo della vespa.

Vedo nel tuo lavoro che utilizzi materiali diversi e proponi sciarpe, magliette, una vela di un catamarano ed altre infiniti suggestioni dove collochi la tua opera.

Venendo dal mondo della pop art e del graffitismo qualsiasi oggetto o materiale diventa naturale per me renderlo unico con il mio stile, personalizzarlo, skimmarlo.

Nella tua pittura ci sono dei richiami evidenti alla pop art, ma anche riferimenti al mondo del fumetto, in particolare all’opera di Jacovitti. Cosa rappresentano per te questi maestri dell’arte?

Da bambino leggendo i fumetti della Disney e di Jacovitti sono suggestioni che sono rimaste dentro di me, quindi è esatto che tra le miei fonti di inspirazione ci sono i fumetti e, in particolare, l’arte di Jacovitti.

Ci puoi parlare dei tuoi progetti futuri

A fine settembre ho in programma una mostra all’Hotel Savoy di Firenze in collaborazione con la maratona Corri la vita.

Puoi darci una definizione della tua poetica

Mi inspiro ad un caos armonico, un mix di oggetti che raccontano le storie e nascondo dei messaggi, i vari colori che utilizzo generano una sottile armonia. Il colore, oltre alle mie forme, è ciò che ha dato vita al Kaos Armonico, esso è il mio stile, si può dire da sempre, si è definito pian piano e si è evoluto, sempre di più, durante la mia ricerca. L’intricarsi delle linee fatte a matita, pennarello o spray genera il kaos, mentre il colore crea l’armonia e rende tutto omogeneo e armonioso. Nelle mie opere cerco di far perdere lo spettatore tra le mille forme che si creano, andando a nascondere dettagli o messaggi, mentre il tutto si muove, si sposta o appare, come per magia, in una specie di sogno, un’avventura onirica verso altri pianeti, verso la luna.

Quale l’elemento unifica la tua produzione?

Mi definisco un disegnatore, immagino situazioni, creo personaggi, non riesco a fermarmi, c’è sempre una sollecitazione a disegnare e fissare nuove emozioni. La ricerca è infinita nel creare i miei kaos armonici, uno stile che mi ha reso riconoscibile, sia sui muri che sulle tele, è il mio kaos, è la mia armonia, è il mio segno… è la mia vita.

Riccardo Ferrucci

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