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Politica mercoledì 02 dicembre 2015 ore 18:43

Sanità, cosa succede in Regione?

Sabatini (Sel): “Non sacrificate la sanità grossetana per gli ordini di partito a livello fiorentino, ricostruire una sanità pubblica e per tutti”



GROSSETO — Sulla sanità nella provincia di Grosseto interviene il coordinatore provinciale Sel Marco Sabatini e delinea le prospettive alla luce della riforma regionale. Secondo il coordinatore, con la legge 28 si disegna una nuova impalcatura istituzionale in un ottica di puro efficientismo economico-finanziario.

“Una impalcatura profondamente autoritaria – spiega – volta a gestire il sistema attraverso l’accentramento della programmazione nelle mani di tre super manager di Area Vasta, in una catena di comando con a capo il presidente della giunta regionale toscana, che decideranno delle politiche sanitarie e sociosanitarie di questa Regione. I sindaci e i territori, soprattutto i piccoli comuni, non conteranno più nulla e saranno impotenti di fronte ad una nuova ondata di tagli e ridimensionamento dei servizi territoriali (presidi distrettuali, centri prelievi, consultori) ed ospedalieri (piccoli ospedali, posti letto, specialistiche, pronti soccorso)”.

La strada del referendum per l’abrogazione della legge 28, forte delle 55mila firme raccolte in 60 giorni, rischia di saltare. “Viene varata dalla Giunta Regionale una proposta di legge – prosegue Sabatini – che porta un altro numero, il 33, che ricalca pari pari la Legge 28, che nel frattempo viene abrogata proprio per impedire lo svolgersi del referendum. Le proteste delle opposizioni, con in testa i consiglieri di Sì Toscana a Sinistra, sono forti anche perché il consiglio viene completamente svuotato della sua funzione: la discussione in aula. Viene, infatti, concesso ai cittadini di inviare correttivi via email in pochi giorni e non viene di fatto lasciato ai consiglieri tempo per gli emendamenti”. Oltre che in aula una riforma di questa portata viene calendarizzata per il voto al 15 dicembre, in un solo unico giorno.

“Crediamo che quello che interessa ai cittadini maremmani sono i servizi di primo e secondo livello: ambulanze, ambulatori decentralizzati, incentivi ai fondi per la non autosufficienza e al sociale, difesa dei laboratori e delle terapie intensive”. E conclude: “Non sacrificate la sanità grossetana per gli ordini di partito a livello fiorentino, combattiamo insieme appoggiando il referendum per abrogare la nuova legge e per ricostruire una sanità pubblica e per tutti”.


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