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Attualità sabato 12 dicembre 2015 ore 15:03

Le azioni per la filiera olivicola toscana

Onorevole Sani a Grosseto: "Con la filiera olivicola bisogna in breve tempo fare lo stesso percorso virtuoso già compiuto dal comparto vitivinicolo"



GROSSETO — Partecipazione compatta degli operatori della filiera olivicola al seminario “Oro d’Oliva, le azioni per lo sviluppo, la tutela e l’innovazione della filiera olivicola italiana”, organizzato alla Fondazione Il Sole dall’’onorevole Luca Sani, presidente della XIII Commissione agricoltura della Camera.

"Rispetto al futuro della filiera olivicola – ha detto Luca Sani – dobbiamo partire dai numeri. In Italia si consumano circa 600.000 tonnellate di olio d’oliva all’anno, e se ne esportano più o meno altre 700.000. La nostra produzione nazionale oscilla intorno alle 400.000 tonnellate, per cui c’è un gap produttivo di circa un milione di tonnellate che viene coperto dall’importazione di prodotto. È quindi del tutto evidente che esistono amplissimi margini per incrementare la produzione e creare valore aggiunto per l’intera filiera nazionale".

Nella provincia di Grosseto si conta una media di circa 220 mila quintali di olive, equivalenti a oltre 30 mila quintali d'olio e 2.200.000 piante produttive su 18.000 ettari di superficie. Numeri che fanno sperare in un ruolo da protagonista per le produzioni tipiche. Per ottenere questo risultato il recente Piano olivicolo nazionale ha impegnato risorse dedicate, con l’obiettivo nel medio periodo di incrementare del 30% la produzione nazionale. 

"Detto in altre parole, - prosegue Sani - con la filiera olivicola bisogna in breve tempo fare lo stesso percorso virtuoso già compiuto dal comparto vitivinicolo. L’olio extravergine è un pezzo determinante del nostro agroalimentare, che ha registrato progressi significativi".

"Per rilanciare il settore - ha sottolineato l'assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi nel suo intervento - occorre agire su più fronti, sostenere l’olivicoltura a valenza ambientale e aumentare la competitività del settore, sia attraverso un contenimento dei costi che tramite la valorizzazione dei prodotti". Proprio dalla Regione arriveranno delle misure per il settore nell'ambito del programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.


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