Attualità lunedì 14 novembre 2016 ore 12:14
Per i rifiuti meglio una gestione pocket

Dopo il caos Ato Sud, dalle associazioni ambientaliste l'appello alle istituzioni per individuare nuovi confini per la gestione dei rifiuti
GROSSETO — Le associazioni ambientaliste della provincia di Grosseto Furum Ambientalista, Isde-Medici per l'Ambiente, Acu, Legambiente, Lipu, Comitato Beni Comuni, Wwf, Italia Nostra e Coordinamento dei Comitati e Associazioni Ambientali firmano un appello alla politica affinché, dopo il caso Ato Sud, faccia scelte per difendere gli interessi del territorio e non di macro-aree.
Per le associazioni, infatti, è proprio questa gestione, che assorbe tre province, la falla del sistema per la programmazione, gestione e controllo dei rifiuti urbani.
"La raccolta differenziata nelle province di Grosseto, Arezzo e Siena, rispettivamente al 30, 31 e 39% (stando al rapporto relativo al 2015 pubblicato su ispraambiente.gov.it), è in riduzione, rispetto ai dati fatti registrare negli anni precedenti ed è il peggior risultato del centro nord Italia, superati solo da Rieti e Latina", hanno detto le associazioni. Per non parlare dei costi delle tariffe che nella provincia di Grosseto, secondo una nota divulgata da Cittadinanza Attiva, risultano i più elevati del Centro Nord Italia.
E proprio sulla raccolta differenziata puntano le associazioni ambientaliste, dimostrando che i migliori risultati sono stati ottenuti da Consorzi di comuni appartenenti a frazioni di province. "Un vasto territorio non è funzionale né al dimensionamento degli impianti di trattamento, né risponde ai criteri di dimensionamento delle imprese private che svolgono servizi alle famiglie. - hanno sottolineato - Rivolgiamo un appello sia a tutti i cittadini, sia direttamente ai decisori politici, sindaci e rappresentanti eletti nei Consigli comunali e in Regione, di riappropriarsi delle competenze sulla gestione dei rifiuti urbani, adottando soluzioni di riorganizzazione e gestione su dimensioni territoriali omogenee per farsi carico degli interessi della collettività, che non verranno tutelati allontanando i decisori dalle realtà locali".
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