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Lavoro giovedì 24 ottobre 2024 ore 18:00

Lavoro, aumentano infortuni e malattie professionali

I vigili del fuoco nel cantiere crollato in via Mariti a Firenze
I vigili del fuoco nel cantiere crollato in via Mariti a Firenze

Gli ultimi dati Inail mostrano in Toscana un incremento degli incidenti sul lavoro, compresi quelli mortali. L'allarme dei sindacati



TOSCANA — Il lavoro in Toscana ammala e uccide sempre di più, col numero di infortuni sul lavoro mortali e non e malattie professionali in aumento nei primi 8 mesi di quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2023: a registrarlo sono gli ultimi dati Inail su cui Cgil Toscana lancia l'allarme, spiegando che si tratta di cifre in linea con quelle rilevate dal Centro di riferimento regionale della Toscana, CeRiMp.

"Purtroppo - afferma il sindacato in una nota - siamo in presenza di un incremento sia negli infortuni che nelle malattie professionali ma anche negli incidenti mortali".

I numeri: per quanto riguarda gli infortuni non mortali, da Gennaio ad Agosto 2024 si sono registrati 31.430 eventi, a fronte dei 30.922 dello stesso arco di tempo del 2023. Aumentati anche gli incidenti con esito mortale sul posto di lavoro: dai 32 del 2023 a 39 quest'anno, con casi gravissimi come quelli di via Mariti a Firenze e della centrale elettrica di Suviana.

"A queste cifre - illustra Cgil - dobbiamo aggiungere i deceduti in itinere". 

Quanto al genere, le donne sono state coinvolte in 11.436 infortuni (nel 2023 erano 11.328) mentre per gli uomini si è passati dai 19.594 del 2023 ai 19.994 del 2024.

Per fascia di età sono in calo gli infortuni tra i 30 e i 59 anni, mentre permangono di segno positivo le altre fasce di età con maggiore incidenza in quella tra i 60 e i 64 anni.

E poi le malattie professionali, che quest’anno arrivano a 7.019 a fronte dei 5.836 casi del 2023, per un incremento del 20,27%

Secondo Cgil Toscana per tutelare l'integrità psicofisica dei lavoratori e delle lavoratrici è necessario uno sforzo collettivo per mettere in pratica alcuni capisaldi: "Utilizzare al massimo la nuova tecnologia, la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale; concepire gli investimenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro come una capacità di evitare un danno e non semplicemente evitare un costo; coinvolgere gli Rls e gli Rlst; aumentare il numero di ispettori; togliere dalla contrattazione di secondo livello i premi elargiti se si abbattono gli infortuni perché abbiamo visto che vi è una tendenza a nasconderli; premiare chi produce la sicurezza".


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