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Attualità venerdì 31 marzo 2023 ore 12:45

Per il vino toscano un export da primato

vino

Le esportazioni volano con un volume record di 1,2 miliardi di euro nel 2022. Forte incremento delle vendite sui mercati extraeuropei



TOSCANA — Export da primato per il vino toscano che nel 2022 ha toccato il volume record di 1,2 miliardi di euro con forte spinta di bottiglie vendute sui mercati extraeuropei. In dieci anni le esportazioni di vini dalla Toscana hanno vissuto una crescita del +78%, confermando la predilezione del prodotto all'estero come il più amato del paniere regionale.

La cifra di 1,2 miliardi di euro di esportazioni registrata nel 2022 rappresenta più di un terzo del totale del valore di tutti i prodotti del made in Tuscany agricolo ed agroalimentare venduti oltre i confini nazionali. Il 74% delle bottiglie sono spedite nei paesi extra Ue specialmente fra Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Giappone e Cina.

L’ascesa dei vini all’estero è stata progressiva e costante, con incremento dal 2003 in qua del 174%. Solo nell’ultimo anno il volume di affari è aumentato di 118 milioni di euro (+10,4%).

I dati arrivano da Vigneto Toscana, l'associazione dei viticoltori di Coldiretti, in occasione della manifestazione Vinitaly a Verona a cui il vino toscano giunge forte dei suoi numeri. La crescita del settore principe dell’economia agricola regionale va di pari passo con il grande successo delle sue etichette e dei vini a denominazione all’estero.

Siccità, costi e falsificazioni: viticoltura toscana sotto assedio

Sono oltre 10mila le imprese vitivinicole, 60mila gli ettari di superficie vitata in Toscana, il 32% in regime biologico, che hanno assicurato nel 2022 una produzione di 2,3 milioni di ettolitri grazie a una vendemmia migliore delle attese salvata dalle precipitazioni di Agosto dopo i lunghi mesi di siccità

Ma non è tutto oro quello che luccica. A minare la solidità della viticoltura toscana è l’aumento del 35% dei costi a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra, il moltiplicarsi delle imitazioni e contraffazioni in giro nel mondo. Tra i casi più eclatanti ci sono il Chianti svedese 'imbottigliato' in tanica, il Wine Kit per il vino fai-da-te ed il Bolgarè bloccato dopo sei anni di battaglia dal tribunale dell’Unione Europea. Oltre al rischio di un nuovo protezionismo alimentato dagli allarmi salutistici in etichetta come le sigarette inaugurato dal caso dell’Irlanda. 

Da difendere c’è un patrimonio unico di biodiversità con 58 indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 Dop (11 Docg e 41 Doc) e 6 Igt che presidiano la quasi totalità della superficie vitata toscana (96,4%) rispetto alla pur elevata media nazionale (63%) con il settore che vale il 21% della produzione agricola regionale per un valore di 485 milioni di euro.

L'analisi dei dati

“La vendita di vino nel mondo ha contribuito in maniera determinate al record di esportazioni del nostro agroalimentare che per la prima volta nella storia ha superato i 3 miliardi di euro", osserva Fabrizio Filippi che è presidente Coldiretti Toscana. Questione di reputazione e di riconoscibilità internazionale del prodotto che ha consentito di reggere l'urto della congiuntura avversa fra pandemia da Covid-19, guerra, siccità.

“Il vino toscano riesce come nessun’altro prodotto enologico a veicolare un messaggio di paesaggi, arte, cultura e sostenibilità. Elementi che ne fanno un prodotto di straordinario successo apprezzatissimo all’estero", spiega Letizia Cesani, vice presidente Vigneto Toscana.

"La crescita delle esportazioni è da attribuire all’abilità dei viticoltori che con passione e tenacia hanno saputo tradurre in vino l’identità dei territori della nostra regione. Non è solo un bicchiere di vino rosso, bianco o fermo: dentro al calice c’è molto di più. C’è un’esperienza”, conclude Cesani.


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