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Pesca, parte delle acque interne alle associazioni

L'obiettivo della nuova legge è assicurare maggior presidio dei corpi idrici. Il 15% andrà in concessione gratuita per le attività dilettantistiche

Assicurare un maggior presidio dei corpi idrici e miglir tutela della fauna ittica: è questo l'obiettivo di una nuova legge che prevede di assegnare il 15% delle acque interne in concessione alle associazioni di pescatori per le attività di pesca dilettantistica. 

La norma è stata approvata ieri dal Consiglio regionale a maggioranza, con 22 voti a favore e 13 contrari. Ad illustrarla in aula è stato il vicepresidente della commissione Sviluppo economico e rurale Mario Puppa (Pd): "La concessione - ha spiegato - è rilasciata a titolo gratuito per una durata non superiore a 10 anni, previo svolgimento di procedure di selezione". 

La concessione riguarda solo l’attività di pesca sportiva. Tra gli impegni del concessionario sarà prevista anche una parte di gestione dell’ambiente sotto l’aspetto dei ripopolamenti, della tutela e vigilanza ittica. Riguardo all’impegno economico dell’utente che frequenta queste zone, il concessionario può richiedere una tessera associativa a titolo di sostegno delle spese gestionali.

Infine, ci sarà la possibilità da parte del concessionario di poter chiedere agli utenti a titolo di contributo, oltre alla tessera, un tesserino autorizzativo, dal pagamento del quale saranno esentati i minori di 12 anni, le persone con disabilità e gli over 70.

Articolato il dibattito d'aula, nel quale hanno preso la parola Elena Meini per la Lega, Alessandro Capecchi per Fratelli d’Italia, Vincenzo Ceccarelli per il Pd, Irene Galletti per il Movimento 5 Stelle.