Cronaca

Volevano rubare la salma di Enzo Ferrari

Sgominata una banda di sardi che aveva progettato il furto della salma del fondatore della Ferrari per chiederne il riscatto. Un arresto in Toscana

Enzo Ferrari - foto targaflorio.it

Su richiesta della direzione distrettuale antimafia, la procura di Cagliari ha disposto 34 ordini di arresto e di perquisizione. Gli indagati sono invece 45. L'operazione è stata effettuata da 300 carabinieri con il supporto di cani antidroga, elicotteri, parà del reggimento Tuscania e dello squadrone Cacciatori di Sardegna.

L'organizzazione a delinquere era specializzata nel traffico di droga e di armi, nei furti e nelle estorsioni e operava fra la Sardegna e, sulla penisola, a Lodi e Mantova in Lombardia, Grosseto in Toscana, Parma e Reggio in Emilia Romagna e Padova in Veneto.

La base della banda era situata ad Orgosolo e il ruolo di riferimento era esercitato da un sardo da anni trasferitosi a Parma, G.A.M. le sue iniziali, 47 anni. 

Al centro delle attività c'era la rottamazione delle armi del quindicesimo Centro rifornimenti e manutenzione dell'Esercito, con sede a Padova. Un armaiolo professionista e il figlio, con la complicità del primo caposquadra dei vigili del fuoco, di un secondo pompiere, di un militare e di un dipendente dell'Esercito, rubavano parti o armi intere. Poi, dopo aver modificato il numero di matricola, le rivendevano alla banda di Orgosolo che a sua volta provvedeva a piazzarle sul mercato sardo e calabrese. Le armi potevano servire anche per pagare partite di droga acquistate dalla 'Ndrangheta e poi inviate in Sardegna.

Fra i progetti a cui stavano lavorando i malviventi c'era il furto della salma del fondatore della casa automobilistica di Maranello Enzo Ferrari, sepolto nel cimitero monumentale di Modena. Vari membri dell'organizzazione avevano  effettuato sopralluoghi sul posto e definito le modalità di conservazione della bara nonchè la gestione dei contatti con la famiglia per chiedere e ottenere un riscatto.