Attualità

Record di caldo e siccità, 2022 anno estremo

L'analisi climatica elaborata dal consorzio Lamma passa in rassegna i primati stabiliti in 12 mesi, come i 41 gradi registrati a Firenze

La presentazione dei dati climatici 2022

L'anno più caldo. Il più siccitoso. Quello con meno pioggia. E' il 2022 dei record climatici, anno estremo il cui ritratto fatto di ondate di calore, incendi, inondazioni è stato tracciato dal consorzio Lamma che li ha presentati oggi alla presenza dell'assessora regionale all'ambiente Monia Monni.

L’Italia e la Toscana hanno registrato l’anno più caldo delle rispettive serie storiche: +1,15 °C e +1,3 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. Diverse ondate di calore hanno interessato la Toscana da Maggio a metà Agosto, segnando nuovi record di temperatura minima e massima. 

A livello regionale spiccano i 41 °C di Firenze e i 40 °C di Prato osservati il 27 Giugno, picchi di un fenomeno diffuso che nei dal 15 Maggio al 15 Luglio nei soli capoluoghi di provincia ha visto battere ben 12 record storici di caldo.

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Ma non solo l'estate torrida: l'autunno non è stato da meno, culminato nell’eccezionale anomalia dell’Ottobre più caldo mai osservato in Toscana. L’anno si è chiuso con il mese di Dicembre più mite dell’intera serie storica (+2,7 °C rispetto alla media di riferimento). Su 12 mesi, ben 10 hanno registrato temperature superiori ai valori attesi.

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Caldo estremo, poca pioggia

Al 2022 vissuto calorosamente fa da corollario una siccità altrettanto estrema. La Toscana ha ricevuto solo il 13% in meno di pioggia rispetto agli anni precedenti (deficit più marcato sulle province settentrionali, dove si arriva ad un -30%), ma la distribuzione delle piogge ha visto lunghe e intense fasi secche (Gennaio-Marzo e Maggio-Luglio), interrotte da brevi parentesi eccezionalmente piovose (Agosto, Settembre e Dicembre).

Dal punto di vista pluviometrico le variazioni maggiori rispetto alle serie storiche si sono registrate ad Ottobre (deficit del 94%) e a Settembre (surplus di pari entità, +94%). Il regime pluviometrico della regione sta cambiando e occorre avviare una gestione più oculata della risorsa idrica.

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L'analisi dei dati

Che i numeri siano tali da destare preoccupazione lo conferma senza giri di parole Bernardo Gozzini, direttore del Lamma che è il consorzio pubblico tra Consiglio Nazionale delle Ricerche e Regione Toscana: “I dati non sono rassicuranti”, dice chiaro. E aggiunge: "E’ evidente che il quadro climatico della nostra regione sta rapidamente cambiando ed è sempre più urgente che si delineino adeguati Piani di Adattamento, anche a livello locale".

“Per spiegare a tutti in modo semplice come sta cambiando il clima nella nostra regione – dice - abbiamo appena pubblicato il calendario ‘12 mesi di clima in Toscana’, un piccolo breviario sull’andamento del clima della nostra regione e sull’impronta che sta lasciando la crisi climatica in atto”. 

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Da parte di Monni la presentazione è stata l'occasione per fare il punto su quanto c'è da fare: “Stiamo lavorando al Piano della transizione ecologica", annuncia enumerando le pianificazioni dal Masterplan della costa al Piano dei bacini o al Piano contro il dissesto idrogeologico. C'è poi il progetto per creare nuovi invasi.

"La lotta ai gas climalteranti invece avverrà soprattutto attraverso due strumenti: il Piano della transizione energetica, che punterà molto sulla geotermia, risorsa rinnovabile che già oggi produce il 35% dell’energia elettrica utilizzata in Toscana, che potrà esser potenziata e rappresentare l’elemento forte di un mix energetico che vedrà anche lo sviluppo dell’eolico di piccole dimensioni (con un limite massimo di 7 aerogeneratori) e sul fotovoltaico". Poi ci sono le comunità energetiche.

"Avremo a disposizione 50 milioni di euro di fondi del Pnrrr per i Comuni sotto i 5.000 abitanti ed altri 20 milioni li metteremo a disposizione dai fondi Por per i Comuni sopra i 5.000 abitanti", conclude Monni.