Spettacoli

Valerio Billeri canta Gioachino Belli

​Alle “Macerie” di Pitigliano, venerdi 26 Agosto, il cantautore romano si esibisce durante il XXI Festival della Letteratura Resistente

Valerio Billeri

E’ un gran gusto er viaggià” si legge nell’incipit del sonetto Er viaggiatore, scritto dal poeta Giuseppe Gioachino Belli nel novembre del 1831.

Al poeta piaceva viaggiare, tanto che ha scritto, addirittura in francese, un “Journal du voyage” in cui documenta i tre viaggi verso il nord italia compiuti nel 1827, 1828 e nel 1829.

A distanza di quasi duecento anni Giuseppe Gioachino Belli torna a viaggiare verso nord ed arriva a Pitigliano, lasciando Roma in compagnia del cantautore Valerio Billeri e della sua chitarra, che negli ultimi anni ha razzolato tra i 2.227 sonetti del Belli per prenderne alcuni e musicarli, per dare un’anima sonora a quesi versi scritti in romanesco.

Valerio Billeri, undici album con tanto blues e folk sulle spalle, sarà ospite alle 19,30 di domani alla XXI edizione del Festival della Letteratura Resistente, in pieno svolgimento a Pitigliano fino al 28 agosto, accompagnato da Fabio Romani alle percussioni, Andrea Nebbiai al basso e Gian Luca Figus al banjo e chitarra

Valerio Billeri ha dedicato al Belli due album, “Er tempo bbono” nel 2019 e “Er tempo cattivo”, pubblicato qualche settimana fa presso l’etichetta musicale indipendente Il Folkificio, con gli ottimi arrangiamenti di Gian Luca Figus.

I sonetti musicati da Billeri hanno mantenuto il testo originale ma nel “Er tempo bbono” e nel “Er tempo cattivo” ogni parola, ogni quartina e terzina è stata vestita di suoni ed atmosfere che prendono per mano l’ascoltatore e lo portano a spasso nei vicoli e nelle piazze della Roma papalina a vedere da vicino le tribolazioni quotidiane dei ceti più bassi, nel bene e nel male, sempre alle prese con le ingiustizie subite dal potere papale, affrontate con sarcasmo e rassegnazione.

Giuseppe Gioachino Belli ha lasciato un monumento “alla plebe di Roma”, Valerio Billeri lo ha rivestito di musica con una operazione culturale senz’altro interessante che passa da Pitigliano alle “Macerie” di Via Zuccarelli, luogo che per i pitiglianese rappresenta un pezzo importante della memoria condivisa, restituito alla cittadina arroccata su una rupe di tufo in veste di incubatore e laboratorio culturale.