Attualità

Cinquant'anni di bianco doc

Pitigliano celebra i cinquanta anni di denominazione di origine controllata del suo vino bianco dal profumo delicato e dal sapore inconfondibile

Era il 1966 quando si costituiva la Doc delle terre del tufo, una delle prime d’Italia, comprendenti i comuni di Pitigliano, Sorano, Manciano, Capalbio e Scansano.

Per questo importante anniversario il Consorzio di Tutela Bianco di Pitigliano organizza l’evento dal titolo “50 anni Doc”, un convegno con degustazione che si svolgerà lunedì 30 maggio, alle 17 nella sala Petruccioli in piazza della Repubblica.

Nell’occasione sarà ripercorsa la storia della viticoltura locale con il professor Angelo Biondi, saranno ricordate le tappe più importanti che hanno reso grande questa Doc, il ruolo centrale che ha rivestito per l’economia delle terre del tufo, le opportunità e le prospettive che il Bianco di Pitigliano può ancora offrire nel presente e nel futuro. La degustazione dei vini si terrà a partire dalle ore 19, al Castello Orsini.

“La Doc Bianco di Pitigliano – spiega Renato Finocchi, presidente del Consorzio Bianco di Pitigliano – è la quarta per longevità in Italia. Siamo figli di un grande passato, di una grande tradizione vitivinicola. Lo scopo di questo convegno non è solo quello di ricordare da dove veniamo e dove siamo arrivati, ma soprattutto di gettare le basi per i progetti futuri con la collaborazione degli esperti del settore. 50 anni di DOC sarà solo il primo degli eventi che il Consorzio dedicherà a questa ricorrenza: stiamo già organizzando iniziative in occasione di Calici di Stelle (10 agosto) e di Settembre di Vino (1-4 settembre)”.

Al convegno interverranno anche l’onorevole Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura; Leonardo Marras, capogruppo PD in Consiglio regionale; Luca Pollini, direttore del Consorzio di tutela Doc Maremma. Con la partecipazione straordinaria di Andrea Galanti, sommelier fiorentino campione italiano 2015.

L'importante traguardo, oggi, viene considerato un'occasione per far conoscere la qualità dei prodotti, sottoporli all'interesse di nuovi mercati e ampliare il settore vitivinicolo. Un mix di elementi che dà un nuovo input allo sviluppo del territorio.