Politica

Il sì di Fare Grosseto al referendum

"Votando sì al referendum si vuole esprimere la nostra contrarietà ad una logica di sfruttamento economico che non tutela l’ambiente"

"Pensiamo che sia sbagliato rilasciare concessioni fino all’esaurimento del giacimento e non alla normale scadenza di esse, o comunque rinnovandole senza le opportune verifiche sulla loro sicurezza e senza conciliare al meglio l'interesse dei lavoratori, del territorio e dell'ambiente, a favore dell'approvvigionamento energetico che, nel caso dell’Italia, copre solo il 10% del fabbisogno".

Così Fare Grosseto determina la sua posizione contro le trivellazioni e cerca di comprendere le motivazioni chi voterà no al referendum. 

"Le motivazioni di chi vota no al referendum sono legate all’opportunità di mantenere posti di lavoro e presunte entrate economiche per lo Stato. - spiegano - Nella realtà le piattaforme, una volta costruite, vengono gestite in tele-assistenza e in Italia i costi di tassazione per le società private che estraggono risorse naturali sono bassissimi: 10% per il gas e 7% per il petrolio. In altri Paesi invece, come la Guinea sono del 25% mentre la Norvegia e la Russia sono dell’80%. Altro inconveniente è costituito dallo smantellamento e smaltimento delle piattaforme, una volta esaurita l’estrazione del gas o del petrolio queste vengono semplicemente abbandonate".