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Vino adulterato, c'è un protocollo contro le frodi

Un danno per gli imprenditori agricoli. Recente l'accordo che vede coinvolta anche la Procura di Grosseto contro le frodi alimentari

Vendevano in Italia e all’estero vino di bassa qualità, adulterato con l’aggiunta di alcol, spacciandolo per Brunello oppure Chianti e Sassicaia doc. L’organizzazione criminale, formata da dieci persone, ciascuna con un ruolo preciso, è stata smantellata dai Nas e dai carabinieri del nucleo tutela della salute di Roma dopo alcuni mesi di indagini. Le numerose perquisizioni, oltre a Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Campania, hanno raggiunto anche la Toscana. 

Nel merito è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, commentando con soddisfazione la notizia degli esiti positivi dell'operazione Bacco che ha portato arresti tra Firenze e Salerno.

"Contro le frodi alimentari – ha commentato Rossi – abbiamo sottoscritto nei mesi scorsi un protocollo con le Procure di Firenze, Arezzo, Grosseto e Siena con l'obiettivo di rafforzare l'attività degli uffici giudiziari, dotandoli di personale amministrativo. Credo che anche questa inchiesta sia un buon frutto di quell'intesa. Le frodi alimentari non sono solo un'attività criminale, con effetti economici e sulla salute dei cittadini, ma rappresentano un enorme danno d'immagine per la Toscana".

Un segnale questo in difesa dell'imprenditoria agricola toscana, della qualità e della tipicità delle produzioni.