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"Sosteniamo con affetto chi fugge dall'orrore"

Il sindaco Vivarelli Colonna ha ricevuto una delegazione ucraina a palazzo comunale: "Pronti a porgere la mano a chi soffre"

Antonfrancesco Vivarelli Colonna con Anastasiya Shtayura (Immagine dalla pagina Facebook del sindaco)

Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, insieme al presidente del Consiglio Comunale Fausto Turbanti e all’assessore al sociale Sara Minozzi hanno incontrato a palazzo comunale Don Vitaliy Perih, cappellano degli ucraini greco-cattolici di rito bizantino in provincia, e Anastasiya Shtayura, rappresentante della comunità ucraina di Grosseto.

"Ho voluto esprimere a nome personale e di tutta l’amministrazione comunale di Grosseto - si legge sulla pagina Facebook del sindaco- la nostra vicinanza al popolo ucraino che, in questi giorni, sta vivendo l’orrore della guerra e il dramma di un futuro pieno di angosciose incognite. Oggi più che mai, come popolo italiano e come singoli cittadini, abbiamo il dovere di gridare il nostro no alla guerra ed essere pronti a porgere la mano a chi soffre".

Un messaggio lanciato in un giorno cruciale, quello dei negoziati tra Russia e Ucraina. "Proprio per questo - spiega Vivarelli Colonna- abbiamo dato un segnale di buon auspicio facendo volare dalle finestre del palazzo comunale tre colombe addestrate, simbolo universale di pace e di concordia tra i popoli".

"Da giorni -conclude il sindaco- siamo attivi nel mettere a punto numerose iniziative. Come ho avuto modo di affermare, siamo pronti e a disposizione per fare la nostra parte all’interno del sistema di accoglienza con Diocesi, Prefettura, Protezione civile e Asl. Nel frattempo, offriremo sin da subito il nostro contributo: proprio in queste ore è in corso di attivazione un conto corrente per chiunque voglia dare una mano, il cui ricavato andrà in favore della comunità ucraina: un modo per impegnarci direttamente, un aiuto subito per chi soffre. Sono pronto a mettere a disposizione me stesso, la struttura che rappresento, per sostenere con affetto e forza chi fugge dall'orrore".