Cronaca

Sedicente veterinaria con i falsi cani di razza

Avrebbe escogitato un sistema attraverso il quale attirava la clientela della provincia fingendosi medico veterinario e titolare di un allevamento

Si sarebbe finta veterinaria per attirare la clientela e vendere cani dal falso pedigree, è questa l'accusa mossa dalla polizia di Grosseto nei confronti di una donna raggiunta dall'avviso orale del questore.

A quanto si apprende dagli inquirenti la stessa persona avrebbe precedenti per truffa, possesso, cessione o acquisizione di carte di credito o di pagamento di provenienza illecita, insolvenza fraudolenta, falsità materiale commessa dal privato, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo gli inquirenti il sistema attraverso il quale attirava la clientela della provincia era fingersi medico veterinario e titolare di un allevamento, per vendere cani, fornendo false certificazioni di buona salute e attestazioni di pedigree degli stessi animali.

Con l'avviso orale il questore avvisa oralmente il soggetto che esistono elementi di pericolosità sociale, invitandolo a mantenere una condotta conforme alla legge, nel caso di inosservanza è prevista la reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 1.549 a 5.164 euro. La reiterazione della condotta può rilevare come elemento per la proposta di applicazione di una misura di prevenzione personale ancor più grave, quale quella della sorveglianza speciale, con la possibile applicazione di limitazioni della libertà personale per un periodo fino a tre anni.