Attualità

Preservare la fertilità dopo il tumore al seno

Una procedura altamente innovativa che ha permesso di prelevare e conservare tessuto ovarico da reimpiantare per una possibile gravidanza

Il dottor Fabrizio Signore

L’ospedale di Grosseto e le reti cliniche integrate sono in prima linea per restituire alle giovani donne colpite da tumore alla mammella la possibilità di avere figli, attraverso il prelievo e la conservazione del tessuto ovarico.

È proprio dei giorni scorsi la notizia del primo intervento di questo tipo nella Asl Sud Est, effettuato all’ospedale di Grosseto su una donna di 25 anni, colpita da un tumore mammario. Prima di effettuare la chemioterapia a cui è stata sottoposta, è stato prelevato e conservato tessuto ovarico che le permetterà in futuro, se sarà necessario, di effettuare un reimpianto e ottenere cellule sane per una possibile gravidanza.

Questa procedura, altamente innovativa, ad oggi, è stata effettuata in poche centinaia di casi e rappresenta un passo avanti importantissimo nella presa in carico delle donne in età fertile, colpite da tumore alla mammella, anche per quanto riguarda il loro futuro e il loro ritorno alla normalità. "Considerando che circa l’11% delle nuove diagnosi di tumore della mammella riguardano donne con età inferiore a 40 anni e che le percentuali di guarigione sono tra il 40 ed il 95% a seconda dello stadio e delle caratteristiche del tumore, - hanno spiegato dall'Al Sud Est - è fondamentale garantire ai pazienti la massima possibilità di procreazione negli anni futuri”.

L’intervento in laparoscopia, come spiega il dottor Carmelo Bengala, è stato eseguito dal dottor Fabrizio Signore e il tessuto è stato inviato al Centro PMA di Cortona per essere congelato e conservato. Il tutto in una settimana, dopodiché la paziente ha iniziato la chemioterapia.