Toscani in TV

Cristina Gimignani in tv a “Costume & Società”

La scrittrice originaria di Grosseto ha presentato il romanzo storico “La lettera e la dama” basato sul Carteggio di Giorgio Vasari.

Cristina Gimignani

Autrice, sceneggiatrice, giornalista, scrittrice e conduttrice di programmi per RadioRAI, Cristina Gimignani, originaria di Grosseto, è una donna di molteplici talenti. Numerose le sue pubblicazioni, tra cui citiamo gli ultimi romanzi: “Sangue cuore e fiamma”, (2013 – Eclettica) che vince il premio Fiorino d’argento per la narrativa a Firenze, “Garofani al potere”, (2014 - Eclettica) e nel 2015 “Maremma bianca”, un libro-intervista sulla storia dell’ospedale di Grosseto. In un servizio di Dorotea Gambardella per la rubrica del Tg2 “Costume & Società”, Gimignani racconta la genesi della sua ultima fatica letteraria. 

“La lettera e la dama” è un romanzo storico basato sul Carteggio di Giorgio Vasari, che intreccia le vicende della protagonista, narrate in prima persona e ambientate nella Roma contemporanea, a quelle storiche ispirate alla Firenze dei Medici e in particolare alla figura di Giorgio Vasari poco conosciuto come politico: “Giorgio Vasari è noto come pittore, architetto e storico dell’arte – ha commentato nell’intervista l’autrice – ma fu in realtà una figura più complessa”. Vasari visse alla corte di Cosimo I de’ Medici ma ebbe relazioni di affari con la famiglia dei Farnese, l'influente e nobile dinastia del Rinascimento italiano, che governò il Ducato di Parma e Piacenza, dal 1545 al 1731.

L’intenzione della scrittrice grossetana è quella di raccontare nella forma del romanzo storico, la grandezza del nostro Rinascimento con uno sguardo alla tradizione esoterica dei romanzi d’oltremanica. L’idea, nata da un moto di orgoglio per la storia italiana ricca di spunti e creatività, ha comportato due anni di ricerche, confluite in un racconto avvincente di avventure e leggende che legano passato e attualità: “Scrivere romanzi storici è difficile, perché si è sottoposti a un controllo puntuale rispetto alla veridicità, all’attendibilità e all’interpretazione di quanto si è scritto. In più oggi la ‘Memoria’ è considerata quasi una colpa” – ha esternato Gimignani, poi concludendo – “Invece per me ricordare è sintomo di dignità”.