Politica

Suicidio in carcere, Marras chiede sopralluogo

Per il consigliere regionale Pd servono strutture capaci di restituire alla società persone migliori, non bastano luoghi passivizzanti

Leonardo Marras e Antonio Mazzeo

Alla notizia del suicidio avvenuto nel penitenziario di Grosseto, il consigliere regionale Leonardo Marras (Pd) vuole vedere con i suoi occhi le condizioni della struttura.

“Il carcere deve essere luogo di punizione sì, ma anche di rieducazione e crescita, non può e non deve essere luogo di morte – ha commentato Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana –. La notizia del suicidio nel penitenziario di Grosseto ci lascia sgomenti. Troppo spesso, ancora, sentiamo parlare di condizioni di vita disumane per i detenuti che, molte volte, hanno come conseguenza gesti estremi; ma anche di condizioni di lavoro difficili, aggravate dall’ormai cronica carenza di personale della polizia penitenziaria. Tutto questo non è più tollerabile".

Per questo il consigliere regionale ha scritto al garante dei detenuti della Toscana per avere informazioni sulle condizioni della casa circondariale di Grosseto e, nelle disponibilità, effettuare insieme un sopralluogo.

“Dagli Stati Generali dell’esecuzione penale, che si sono svolti nei giorni scorsi – ha aggiunto Marras –, è stato lanciato un messaggio chiaro: lavorare per costruire un carcere non passivizzante, capace di comunicare con la società esterna, che umanizzi la pena, la personalizzi, per restituire alla società una persona migliore di quella che è entrata. Condivido il percorso intrapreso dal ministro Orlando verso carceri più moderni e umanizzati e auspico che sia applicato al più presto a tutte le strutture, in particolare in quelle in cui si consumano episodi come quello di Grosseto”.