Politica

Le regole, severe o no, uguali per tutti gli asili

Il caso dell'Albero Azzurro deve essere trattato come una terribile eccezione. Così il consigliere Megale replica alla proposta di Bonifazi

Riccardo Megale

Il sindaco Emilio Bonifazi ha lanciato la richiesta alla Regione di rivedere le caratteristiche degli asili nido privati che intendono rientrare in quelli convenzionati. La notizia è arrivata assieme alla volontà di presentarsi parte civile nell'eventuale processo che vede coinvolto il nido Albero Azzurro.

Oltre all'indignazione dei genitori (leggi l'articolo consigliato), arriva la risposta del consigliere comunale Riccardo Megale.

"Sugli asili, appare quanto mai iniqua la richiesta di Bonifazi che invoca regole più severe solo per i privati. Lo scorso anno, un caso simile all'Albero Azzurro è accaduto in un asilo comunale pisano. Una presa di posizione del genere colpisce pericolosamente solo un settore specifico, all'interno dell'offerta formativa generale, e crea forti disparità tra pubblico e privato. Una disciplina più stringente appare, inoltre, anche come una stigmatizzazione pericolosa che generalizza quanto accaduto. Gli asili privati danno servizi formativi di qualità utilizzando alte professionalità e mantenendosi sempre all'interno delle regole. Casi come quello occorso a quello che adesso è tristemente noto come l'asilo degli orrori sono terribili eccezioni e come tali devono essere trattate".