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Ridurre il rischio esondazione del fiume Ombrone

Legambiente: "Stop a interventi in emergenza: per riqualificare l'Ombrone occorrono corretta pianificazione, studi approfonditi e cura continua"

Negli ultimi anni il rischio di esondazione del fiume Ombrone è stato altissimo e ha coinvolto anche la città di Grosseto e decine di famiglie che risiedono in aree a rischio idraulico. 

"Ribadiamo la nostra contrarietà – hanno spiegato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente e Federico Gasperini direttore Legambiente Toscana - al taglio indiscriminato della vegetazione riparia operato dal Consorzio bonifica, che ha un ruolo fondamentale per contenere il rischio di dissesto idrogeologico oltre a esercitare un’azione benefica per la fauna e per l’ecosistema fluviale. Bisogna realizzare al più presto un percorso chiaro e trasparente che coinvolga la cittadinanza e il mondo associativo tramite i contratti di fiume: uno strumento importantissimo per realizzare una gestione condivisa e partecipata nel suo complesso, programmando azioni specifiche e condividendo percorsi e scelte in modo esteso ed inclusivo”.

Per gli esponenti di Legambiente, le alberature cadute e le ostruzioni del corso del fiume vanno rimosse in maniera sostenibile, con un'attenta e puntuale opera di manutenzione che spesso invece manca. E tornano a dichiarare la loro contrarietà alle escavazioni in alveo per le gravi conseguenze che comportano. 

La proposta? "Occorre pianificare interventi a monte creando aree di laminazione naturale e piccoli bacini che decelerino il flusso delle acque, diminuendo così il rischio idraulico. - commentano - Il fiume è un ambiente vivo che necessita di grande attenzione e di un’assidua opera di cura e prevenzione".