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Gestione rifiuti, il sindaco Bonifazi fa il punto

Territorio vasto e poco popolato che d'estate produce cinque volte i rifiuti del periodo invernale. Consiglio comunale aperto per la questione rifiuti

In vista del consiglio comunale aperto dedicato al tema rifiuti, il sindaco Emilio Bonifazi, assieme agli assessori Arsenio Carosi e Giancarlo Tei, fa chiarezza sul tema.

“Il piano provinciale fu adottato la prima volta nel 1987, modificato nel 1995, quindi approvato nel 2002. E poi, nel 2005, venne introdotto il Piano industriale di Ato. Sono ritardi che si pagano”, spiega il primo cittadino. L’Ato Toscana Sud oggi comprende le aree di Grosseto, Siena e Arezzo e vanta il recente ingresso della Val di Cornia; l’Ato è regolato dalla legge regionale 69/2011 che a sua volta fa riferimento alla legge nazionale in materia.

“Purtroppo – prosegue il sindaco – il nostro territorio è anche il più vasto e meno popolato, evidentemente poco adatto ai cosiddetti servizi di rete, non solo nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti”. Per questo la quota procapite di Tari viene divisa sulla base dei residenti (euro/abitanti residenti), “base sulla quale – spiega – qualcuno valuta le dimensioni dell'impianto delle Strillaie, invece che sui consumi effettivi (euro/tonnellate prodotte), che comprendono il turismo stagionale (6 milioni di presenze a livello provinciale), il secondo per entità dopo quello dell'area fiorentina”. Insomma, una situazione che vede una produzione estiva di rifiuti cinque volte superiore a quella del periodo invernale. “Certo che in inverno risulti poi conveniente sotto tutti i punti di vista ricevere rifiuti anche da altri territori, evitandoci di alzare nuovamente le tariffe a Grosseto grazie alle royalty, secondo una politica di ambito che salvaguarda l'area dalle emergenze”.

I costi Tari sono comunque alti, a confermarlo lo stesso sindaco che indica come motivi principali i costi per la bonifica dell'ex discarica delle Strillaie, presenti da 10 anni. “Il costo – aggiunge Bonifazi - non va calcolato sulla base del numero degli scarsi residenti ma sul numero delle presenze anche turistiche. Senza queste costanti territoriali, il costo sarebbe assolutamente nella media nazionale. I critici non lo dicono mai”.

Ciò non toglie, per il sindaco Bonifazi, la necessità di impegnarsi ulteriormente sulla raccolta differenziata spinta a partire dalle grandi realtà amministrative e commerciali, su un maggiore coinvolgimento dei comuni nelle scelte di ambito territoriale e nella richiesta motivata di un migliore servizio di raccolta e spazzamento da parte del gestore del servizio.