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Dopo l'olio, preoccupazione per i pomodori

A spiegare la situazione è il direttore di Confagricoltura Grosseto che commenta i dati sulle importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina

"L'aumento esponenziale delle importazioni del pomodoro cinese in Italia non possono che creare grande preoccupazione nel nostro settore e sulla tutela del prodotto toscano." E' quanto dichiarato da Paolo Rossi, esponente di Confagricoltura Toscana e direttore di Confagricoltura Grosseto, che commenta così gli ultimi dati Istat 2015 sulle importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina cresciute del 423% (rispetto al 2014) in valore, raggiungendo quota 59 milioni di euro e 382% in volume raggiungendo 64.000 tonnellate.

"In Toscana - spiega Rossi - la produzione di pomodoro si aggira intorno a 1,5 milioni di quintali, concentrandosi in particolare nella zona del grossetano, area fortemente colpita dal maltempo negli ultimi anni e le cui aziende si stanno riprendendo ora dopo 3 anni di forte difficoltà".

"E' opportuno - spiega Rossi - che la Regione Toscana si faccia carico di questa situazione per garantire il massimo sostegno alla produzione interna, investendo sulla promozione del nostro prodotto che può vantare una qualità certamente superiore e garantita nel rispetto dei disciplinari di produzione. Le nostre aziende - conclude Rossi - non sono nella condizione di poter opporsi da sole ad una concorrenza che oltre a danneggiare il mercato, rischia di mettere a repentaglio tutto il Made in Italy.”

A condividere l'appello del rappresentante di Confagricoltura anche Manuel Vescovi e Marco Casucci di Lega Nord. “Dopo la deleteria decisione dell’Unione Europea - riferiscono i rappresentanti del Carroccio - di agevolare l’importazione di olio tunisino, arriva dunque quest’ulteriore notizia che sta danneggiando l’agricoltura della nostra regione. Per difendere questo prezioso alimento nostrano - concludono Manuel Vescovi e Marco Casucci - predisporremo immediatamente una mozione in merito”.