La vaccinazione anti Covid-19 come atto d'amore verso il prossimo e di responsabilità sociale. È il messaggio che a 95 don Franco Cencioni affida alla campagna per le vaccinazioni del Comune di Grosseto. "I giovani hanno ancora bisogno di me", è il motto che campeggia sul manifesto a cui il sacerdote ha prestato la propria immagine.
Le polemiche? No, non lo spaventano. Lui che veleggia verso il secolo di vita, figlio di minatori, ha visto la guerra e i bombardamenti, ha sperimentato la miseria. Figurarsi se si acciglia per sfottò o attacchi dei detrattori che gli contestano di aver prestato il volto su manifesti e gigantografie per la campagna promossa dall’amministrazione comunale.
Lo hanno ritratto tra la cattedrale di San Lorenzo, di cui è stato parroco per trent'anni, e il palazzo municipale. Andando a spasso con lui lungo il corso cittadino, ricorda una nota, non c’è grossetano che non lo saluti. E non c’è saluto a cui non risponda. È così che il Comune ha pensato a lui quando si è trattato di individuare testimonial convincenti per invitare i grossetani a vaccinarsi.
Don Franco del resto sul fronte vaccini è stato un pioniere: anche a motivo dell’età, è stato tra i primi a ricevere sia la prima che le altre due dosi senza nessun problema. E cita il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, tornato finalmente negativo dopo la seconda infezione da Covid: "Rinnovo l’invito ad aderire con senso di responsabilità alla campagna vaccinale, perché tutti insieme, uniti, possiamo costruire orizzonti di speranza".