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L'innovazione grossetana per la diagnosi prenatale

​Diagnosticare precocemente le malformazioni nei bambini durante la gravidanza: a Grosseto uno studio su metodi innovativi di diagnosi prenatale

da sinistra le dottoresse Simona De Simone e Alma Fabbo, il dottor Enrico Colosi, la dottoressa Gilda Filardi

A Grosseto sono stati presentati i risultati dello studio di diagnostica precoce delle malformazioni nei bambini durante la gravidanza. La diagnosi prenatale ha fatto passi da gigante e l’ospedale di Grosseto sta dando il proprio contributo con la ricerca e l’applicazione di metodologie innovative, negli ultimi mesi all’attenzione della comunità scientifica internazionale.

Nel corso del 2016, infatti, due prestigiose riviste scientifiche di settore, di livello internazionale, hanno pubblicato tre studi sulla diagnosi prenatale, condotti dall’equipe di Fisiopatologia della riproduzione umana dell’ospedale di Grosseto. A darne notizia è il direttore della Rete della gravidanza fisiologica della Asl sud est, Enrico Colosi, che è anche il responsabile dell’equipe grossetana, ormai da anni impegnata nella prevenzione e nella diagnosi delle principali malformazioni cromosomiche e anatomiche.

“Lo studio pubblicato sulla rivista Journal of Prenatal Medicine – ha spiegato il dottor Colosi - riguarda una ricerca, condotta dal 2007 al 2016 su un campione di 11 mila donne che si sono rivolte all’ospedale di Grosseto per la diagnosi prenatale. I risultati dimostrano che, con una ecografia nel primo trimestre di gravidanza, è possibile individuare almeno il 50% delle malformazioni anatomiche sul feto. In questo modo, nei casi che lo consentono, è possibile intervenire con terapie in utero o facendo nascere i bambini in strutture dove possono essere immediatamente operati”. Gli altri due studi, pubblicati sul Journal of Maternal and Neonatal Medicine, riguardano le malformazioni cromosomiche.

"Questa ricerca rappresenta una svolta nella diagnosi prenatale – ha concluso Colosi – che aggiunge prestigio al nostro ospedale e alla nostra Azienda, considerando che lo studio è stata, di recente, presentato come esempio e modello operativo all’ultimo congresso internazionale di Medicina fetale, a Londra”.