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Così si semplifica la vita dei produttori vinicoli

Per Confagricoltura il Testo Unico del Vino "arriva in colpevole ritardo a sanare un vulnus che ha penalizzato per anni i produttori vitivinicoli"

A dirlo è il commento del presidente della sezione Vitivinicola di Confagricoltura Grosseto Ranieri Luigi Moris.

“Fino ad oggi per fare una bottiglia di vino un produttore doveva rispondere a oltre 60 adempimenti e ad oltre 15 enti diversi che controllavano il sistema vitivinicolo, un orpello burocratico pesantissimo. - ha aggiunto - D’ora in poi speriamo, pur con un notevole e colpevole ritardo, di essere arrivati ad avere uno strumento che porta semplificazioni all’intero comparto del vino che ha sempre meritato un’attenzione diversa”.

Secondo la nuova normativa, la prima del genere in Europa, sarebbe semplificata e migliorata l’efficienza del sistema dei controlli, come pure una robusta rivisitazione del sistema sanzionatorio, l’istituzione di un registro unico dei controlli e l’introduzione di ulteriori strumenti di tracciabilità del vino, con sistemi telematici di controllo. 

“Questo è un ottimo elemento di partenza – ha commentato il presidente della Sezione Vitivinicola di Confagricoltura – nel processo di collaborazione tra le imprese e gli organi di controllo ma il dubbio è che la legge quadro debba essere completata da una serie di decreti attuativi che alimentino ulteriore burocrazia. Pertanto osserveremo e vigileremo il lavoro sui regolamenti attuativi che andranno a normare nei dettagli temi importantissimi come i piani di controllo dei vini a Denominazione d’Origine e Indicazione Geografica, l’etichettatura, la gestione dei contrassegni di Stato, senza dimenticare i Consorzi di Tutela". 

Moris, infine, auspica che la filiera sia il più possibile compatta nella fase di confronto con il Ministero perché la stesura dei regolamenti attuativi rappresenta un percorso strategico al pari della norme generali.