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La tartaruga Marzolina torna in mare

Liberata nelle acque di Principina a Mare la Caretta ritrovata a marzo, spiaggiata, alla Feniglia. La credevano morta, poi ha agitato una zampa

La tartaruga Marzolina prima della liberazione. Foto: Parco regionale della Maremma

Si è salvata agitando una zampetta e ora, dopo mesi di cure e attenzioni, è tornata in mare. E' la storia di Marzolina, esemplare di tartaruga marina Caretta caretta ritrovata nel marzo scorso - donde il nome - sulla spiaggia della Feniglia, nel Grossetano. Lipperlì i presenti la credettero morta. Un esemplare spiaggiato senza speranza. Finché non la videro agitare una zampetta. Fu allora che chiamarono i soccorsi, allertando la capitaneria di porto di Porto di Santo Stefano che la segnalò a sua volta alla rete dell'Osservatorio toscano per le biodiversità. Alla fine venne trasferita al centro Tartanet di Talamone, dove l'hanno rimessa in sesto.

Marzolina, si scoprì poi con le visite, era imbrigliata in una rete da pesca ed era senza la pinna anteriore destra. Dalla sinistra invece mancava la parte apicale, per una lesione che risultava di vecchia data. La tartaruga - lunga 57 centimetri e larga 54, per 20 chili di peso - è classificata dagli esperti come animale sub adulto, dal sesso ancora indeterminato.

L’esemplare, si legge nella nota con cui il Parco della Maremma ha salutato la ripresa del mare della tartaruga marina, adesso sta bene e anche le analisi lo confermano, tanto da poter essere rilasciata. E dunque ecco il grande momento, ieri, col battello messo a disposizione dalla capitaneria e alla presenza della veterinaria del Tartanet Chiara Caruso, dei guardiaparco, della presidente del parco Lucia Venturi, del comandante della guardia costiera di Porto Santo Stefano il tenente di vascello Valerio Berardi e del comandante della delegazione di spiaggia di Marina di Grosseto, il primo maresciallo Andrea Porzio.