Attualità

A Grosseto donne e bambini in fuga dalla guerra

La macchina degli aiuti umanitari è in moto e, oltre all'accoglienza, è attiva con una raccolta di beni di prima necessità da inviare alla frontiera

A Grosseto sono arrivati i primi profughi ucraini, donne e bambini in fuga dalla guerra. 

La macchina degli aiuti umanitari è in moto e oltre all'accoglienza sul territorio è attiva una raccolta di beni di prima necessità da inviare alla frontiera con l'Ucraina: alimenti, prodotti per l’igiene e per i bambini, coperte e vestiti per bambini. Ma ciò che manca, spiegano dalla diocesi, sono soprattutto i farmaci da banco come antidolorifici, antipiretici, ma anche garze, disinfettanti, cerotti e pannolini per i neonati.

Al punto di raccolta allestito alla parrocchia dell'Addolorata, in via Papa Giovanni XXIII, se ne è aggiunto un secondo alla parrocchia Madre Teresa di Calcutta, nel quartiere Cittadella.

“Molti – fa sapere il vicario generale don Paolo Gentili tramite il sito della diocesi– ci chiedono come aiutare questi fratelli che arrivano. Chi può aprire la propria casa o un altro alloggio a sua disposizione può segnalare la propria disponibilità a info@diocesidigrosseto.it".

La diocesi fa sapere inoltre di avere anche predisposto un conto corrente dedicato alle donazioni per gestire l’accoglienza sul territorio.

Intanto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato la proposta di convertire gli alberghi sanitari, coordinati per gestire la pandemia ed ospitare i pazienti Covid, in luoghi di accoglienza per i profughi. Il presidente ha parlato anche di una raccolta di beni di prima necessità coordinata a livello regionale per fornire medicinali e beni di prima necessità attraverso corridoi umanitari. Le proposte saranno sul tavolo durante il vertice convocato dal prefetto del capoluogo toscano, ma anche al vaglio del Consiglio regionale che ha convocato una riunione d'urgenza sull'emergenza dovuta al conflitto in corso.