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Attualità giovedì 12 maggio 2016 ore 17:17

Record di richieste nella storia della Caritas

Il direttore della Caritas ha fatto il punto della situazione relativa ai primi quattro mesi del 2016. Sempre più persone hanno bisogno di aiuto



GROSSETO — Con 2091 pasti distribuiti a pranzo, a marzo 2016 la mensa della Caritas diocesana di Grosseto ha raggiunto il picco massimo della sua lunga storia. Mai, infatti, prima di marzo si era superata la soglia dei 2000 pasti in un solo mese.

E’ questo il dato più significativo registrato nei primi quattro mesi del 2016, anno che conferma un trend già registrato in questi ultimi due anni e che si porta dietro gli effetti, ancora molto forti, della crisi economica e sociale che ha investito la città di Grosseto e i territori limitrofi.

L’altro dato significativo riguarda l’Emporio della solidarietà, che ha sede in via Pisa, dove vengono assistite famiglie che, trovandosi in condizioni di particolare indigenza, hanno la possibilità di fare gratuitamente la spesa esercitando il diritto di scelta dei prodotti, “pagando” invece che con il denaro, con punti che vengono scalati dalla tesserina in dotazione a ciascun nucleo. Nel 2015 le famiglie inserite nel percorso Emporio sono state 135, nel primo quadrimestre 2016 sono già 80.

Questo il quadro presentato dal direttore don Enzo Capitani. La Caritas, oggi, deve tener conto delle situazioni note e quelle "invisibile", ma anche di quelle persone che non hanno avuto il coraggio di venire allo scoperto o di quelle che non hanno un domicilio e tengono la struttura grossetana come un punto di riferimento.

Alla Caritas di Grosseto fanno capo anche quelle persone che, per aver commesso reati come guida in stato di ebrezza, abuso edilizio, legati alla tossicodipendenza o economico e finanziari, possono scontare una pena alternativa al carcere. Attualmente sono 32 le persone che stanno svolgendo servizio presso la Caritas, sono impegnati all’Emporio e al Centro di accoglienza, 52 quelli che lo hanno concluso. 

“Oggi – ha aggiunto il direttore della Caritas don Enzo Capitani – il tessuto sociale è frammentato ed impaurito e si rischia che coloro che fanno la voce più grossa abbiano ragione. Non funziona così: non esistono ragione e torto, esistono le persone che faticano a vivere. Va bene darsi da fare per aumentare i servizi e per aumentare i posti di lavoro, ma non pensiamo che tutto questo esaurisca il problema della povertà. Lo prova il fatto – ha continuato – che tentiamo di difendere il poco che abbiamo facendo muri o invocando misure più aspre e che ci preoccupiamo di come difenderci dagli altri alimentando una differenza razziale tra i grossetani e gli stranieri”.


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