Una possibilità alle imprese contro l'isolamento

Da Confindustria un'analisi dell'andamento delle aziende nel grossetano che oggi sono troppo piccole e con poche chance di risollevamento

GROSSETO — A fare il bilancio dell’annata in Maremma è il presidente di Confindustria Toscana Sud Mario Salvestroni, della delegazione Grosseto. Il suo quadro prende le mosse dalla classifica della qualità della vita delle province italiane stilata da Il Sole 24 Ore che ha registrato una retrocessione di quindici posizioni. Un risultato che si traduce in un’annunciata depressione per il fanalino di coda della Toscana.

“L’Italia, seppur con uno zero-virgola, sta crescendo ed anche in Toscana stiamo assistendo a territori che hanno brillantemente reagito alla crisi e stanno trovando una nuova e forte identità. – ha detto - Ed è quello che, crediamo, non sta succedendo in provincia di Grosseto. Nel nostro territorio non solo permangono gli stessi problemi che attanagliano tutte le aziende italiane: - ha aggiunto il presidente - carenza di credito alle imprese, costi energetici alti, pubblica amministrazione inefficiente, ma vengono addirittura aggravati da una carenza ed un ritardo culturale ed infrastrutturale, fattori indispensabili per il sostegno dell’economica di impresa. Direi però, senza ombra di dubbio, che il peggior dato, che non è rappresentato ma è lo specchio della nostra condizione, ha un nome ben preciso e si chiama isolamento. Isolamento fisico, per via di infrastrutture inadeguate, isolamento tecnologico per via della mancanza di una vera banda larga diffusa, isolamento culturale per la distanza dalle principali università e centri di ricerca”.

Sarebbe proprio questo isolamento a rendere le nostre imprese più piccole delle altre, ma anche più deboli e meno interessate agli investimenti. Una riflessione che serve su un piatto d’argento il riferimento all’autostrada. “Desta particolare preoccupazione la levata di scudi contro l’autostrada, che è l’infrastruttura maggiormente strategica per lo sviluppo del nostro territorio e che noi imprenditori riteniamo possa essere una delle ultime chance per risollevare la nostra economia. Giusto pensare ad una viabilità alternativa, giusto pensare al fatto che non gravi sulle tasche dei residenti, ma facciamola”.

Qual è il quadro in Maremma? Il comparto chimico è quello trainante, l’automazione e l’impiantistica, l’agroindustria e il manifatturiero sono quelli che possono offrire, secondo Confindustria, ancora occupazione.

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