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Attualità martedì 21 febbraio 2017 ore 16:52

Niente doppi e più donne, così la via cambia nome

Niente più doppioni e largo alle figure di spicco femminili, così il Comune di Grosseto ha fatto una piccola rivoluzione nel campo della toponomastica



GROSSETO — Una piccola rivoluzione della toponomastica a Grosseto, saranno infatti 17 le vie destinate a cambiare nome mentre 4 saranno le denominazioni ex novo decise per semplificare l'individuazione di alcune aree del tessuto urbano o per dare risalto a personalità di alto valore. 

L'atto è stato approvato dalla giunta. Le variazioni sono state decise in virtù del decreto della presidenza della Repubblica 223 del 1989, disposizione più volte ripresa, ultima la circolare Istat del gennaio 2014. Grosseto è l'ultimo capoluogo di provincia d'Italia a rispondere agli obblighi imposti dalla direttiva nazionale. 

“Le scelte – ha spiegato il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna – sono state compiute da un gruppo qualificato di cittadini riuniti in commissione. Come amministrazione ci prendiamo l'onere di un adempimento burocratico tutt'altro che facile, un qualcosa che da anni attendeva di essere assolto. Inoltre, grazie ad alcune scelte fatte per le nuove denominazioni, andiamo a dare il giusto merito a personalità che hanno segnato la nostra storia”. 

Il cambio dei toponimi è indispensabile per evitare sovrapposizioni che potrebbero causare problemi nell'erogazione di servizi ordinari, come quello postale, o straordinari, come l'invio dei mezzi di soccorso. 

“Sono anni – spiega l'assessore ai servizi Informativi, Giacomo Cerboni – che il Comune deve concludere queste modifiche. Ci rendiamo conto che il cambio di nome di molte vie porterà disagi, ma ci siamo assunti questa responsabilità per rispettare un preciso impegno normativo tra l'altro sollecitato più volte da circolari ministeriali e prefettura. Abbiamo comunque cercato il più possibile di evitare difficoltà alle attività produttive: tra due vie con lo stesso toponimo siamo andati a variare la denominazione di quella su cui insitono meno realtà commerciali, artigianali o di servizi".

Dunque, inizia da qui la rivoluzione della toponomastica che, dopo la recente scelta d'indirizzo fatta in consiglio comunale, non trascurerà le figure di spicco femminili.

Ecco le vie che cambieranno: via generale Luigi Cadorna a Marina di Grosseto diventa via Niki de Saint Phalle, via Catalani a Marina diventa via del Lentisco, mentre sempre a Marina via Giuseppe Verdi cambia in via della Lavanda, via Giuseppe Parini in via Niccolò Machiavelli, via Piave in via Granducato di Toscana, via Indipendenza in via della Conciliazione, via Renato Fucini in via dell’Alloro. A Istia d'Ombre via di Mezzo diventa via della Portaccia. A Montepescali via dei Lavatoi diventa via dei Vecchi Lavatoi, via Giuseppe Garibaldi cambia in via Matteo di Giovanni, via IV Novembre in piazza Liberi Statuti, piazza Indipendenza in piazza Madonna delle Grazie.

I cambiamenti a Grosseto riguardano via IV Novembre che diventerà via Oriana Fallaci, via Vincenzo Bellini sarà via Lia Benesperi. Via Renato Fucini e Batignano cambia in via Laura Perna, via Grossetana in via Convento di Santa Croce. 

Inoltre, vengono ridenominate: l’area di circolazione strada Vallerotana di Poggio Pelato con il toponimo strada di Poggio Pelato, per di non ingenerare confusione rispetto ad altre denominazione già in uso nella toponomastica grossetana. Variazioni pure per via Norma Pratelli Parenti in località San Martino, in qualità di ramificazione dell’area di circolazione adiacente via Renato Pollini, adottando il medesimo toponimo, in quanto il toponimo via Norma Pratelli Parenti risulta già utilizzato in altra area di circolazione nel territorio comunale. Infine, il toponimo via del Marinaio risulta attribuito al tratto di strada che collega via della Pineta a Marina di Grosseto e strada provinciale 40 La Trappola.

Nelle denominazioni ex novo spicca invece quella legata al rettilineo che unisce le vie Jugoslavia e Unione Sovietica: prenderà il nome di Salvo d'Acquisto, eroe ammazzato dai nazisti nel '43 per aver coperto da una sanguinosa rappresaglia un gruppo di civili.


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