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Attualità lunedì 02 ottobre 2017 ore 17:05

Aumento dei compensi a Sei Toscana, coro di no

Mugnai (Forza Italia): "Inaccettabile". Landini (Confesercenti Toscana sud): "Uno scandalo". Fratoianni (SI): "Il Pd abbia il pudore di dire qualcosa"



FIRENZE — Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai ha annunciato la presentazione di una interrogazione sull'aumento dei compensi da trecentomila e 460mila euro dei membri del cda di Sei Toscana, il consorzio che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto. 

"E' un atto inaccettabile e inopportuno, presenteremo subito un’interrogazione in Regione per coinvolgere la giunta toscana - scrive Mugnai in una nota - La società è commissariata. Sotto il profilo squisitamente pratico non si ravvisa la necessità di un aumento, men che mai della portata deliberata l’11 settembre scorso, dato che il core business dell’azienda, ovvero la gestione del servizio propriamente detta, è svolto dai commissari. Non c’è un maggior onere di lavoro per il cda, semmai una vistosa contrazione delle competenze. Questo rende un aumento di emolumenti ingiustificabile».

"Sono scelte come queste che minano la fiducia dei cittadini verso le istituzioni - prosegue Mugnai - In particolare la gestione d’area vasta dei rifiuti si è dimostrata a più riprese lontana dalle esigenze delle persone e dei territori, e tale decisione non fa che confermare questa distanza, marcandola se possibile. Questo in generale. Che poi la decisione arrivi in una società i cui appalti sono finiti sotto la lente della magistratura è davvero contestabile anche eticamente, e non a caso anche dall’interno ci sono delle contestazioni".

"Le istituzioni si muovano immediatamente - ha dichiarato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni - Il Pd che in questa società ha fatto sempre il bello e il cattivo tempo abbia il pudore di dire qualcosa. Sarà comunque nostra cura sollecitare il ministro Padoan, il Mef e il governo a riferire al più presto in Parlamento".

Anche Mario Landini, presidente di Confesercenti Arezzo e Confesercenti Toscana Sud (l’associazione che unisce le consorelle di Arezzo, Grosseto e Siena) parla di un atto 'immorale".

“Non si può continuare a gravare sulle tasche dei cittadini e delle imprese - scrive Landini in una nota - I costi maggiori derivanti dall’aumento dei compensi del cda ricadranno sicuramente in bolletta e questo non lo accettiamo. Per di più la società è commissariata e c’è un’indagine in corso sulle modalità di assegnazione del servizio. Anche per questo giudico immorale l’aumento dei compensi addirittura del 50 per cento. Da tempo chiediamo che si proceda a un nuovo bando per l’assegnazione del servizio e soprattutto che si trovino, attraverso una efficiente politica aziendale, i margini per poter finalmente arrivare a una diminuzione delle tariffe e conseguentemente ad una riduzione delle bollette per le famiglie e per le aziende. Continuare invece a sentire parlare di aumenti per un consiglio di amministrazione che tra l’altro porta avanti solo gli aspetti finanziari – che rappresentano il 5 per cento dell’attività della società  lo giudico un vero e proprio scandalo. Confesercenti Toscana Sud non ci sta. Sei Toscana deve dimostrare sensibilità e rispetto per gli utenti a maggior ragione per tutto quello che è accaduto fino ad oggi. Bene ha fatto il presidente dell’Ato Alessandro Ghinelli e il presidente della Regione Enrico Rossi a prendere immediatamente le distanze da questo atto. Adesso devono pretenderne l’annullamento”.


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